Un disegno politico di dismissione dell'arte della Danza e del Balletto in Italia.
Lo Stato Italiano sta chiudendo i Corpi di Ballo dei grandi Teatri d'Opera e Balletto che, per legge, sono sovvenzionati proprio per tutelare e incentivare la nostra tradizione culturale di Musica, Opera e Balletto.
Poco tempo fa è stato chiuso il nono Corpo di Ballo italiano. Quello della Fondazione Arena di Verona.
Erano 13 i Corpi di Ballo delle 13 Fondazioni Lirico Sinfoniche. Ora sono rimasti in 4. In Germania sono 50. In Francia, tra Corpi di Ballo di teatri d'Opera e Compagnie di residenza municipali, sono 95.
Non c'è più ombra di dubbio che tutto ciò sia un disegno politico di dismissione dell'arte della Danza e del Balletto in Italia, ma nessuno ne comprende il motivo.
Sono 1 milione e 400 mila i giovani in Italia che studiano Danza, mentre non raggiungono il milione gli iscritti alle scuole di calcio. Chiudere i Corpi di Ballo dei grandi teatri d'Opera, significa togliere le motivazioni e spegnere le passioni di questi giovani. Significa privarci di 1.400.000 ragazzi che crescono con uno scopo, una disciplina e l'educazione all'impegno.
Significa non aiutare centinaia di migliaia di adolescenti a liberarsi dei vuoti e del cinismo che sono il vero cancro del mondo di oggi, sempre più solitario, virtuale, immateriale. Significa privarci di giovani che si impegnano in un'arte dello spirito e del corpo, crescono sani, dinamici e positivi.
Come è possibile che nessuno stia calcolando l'immenso costo sociale che la chiusura dei Corpi di Ballo produrrà nei prossimi anni, anche alla luce dei recenti, drammatici fatti di cronaca che riguardano proprio i giovani, le loro speranze deluse, i loro vuoti riempiti con atti tragici?
Se ci fossero 10 Fondazioni lirico sinfoniche con 10 Corpi di Ballo di 50 ballerini l'una, incluso direttori, maîtres de Ballet, assistenti e collaboratori, costerebbero 20 milioni di euro lordi l'anno. Il che ovviamente significa 10 milioni di euro, in quanto il 50% ritornerebbe allo Stato in contributi e tasse.
È inimmaginabile che una Nazione di 60 milioni di abitanti possa avere solo uno o due Corpi di Ballo di grandi teatri nazionali. È una discriminazione territoriale anticostituzionale e senza senso.
10 milioni di Euro, in una nazione che stava tranquillamente per stanziarne 98 per un torneo di golf di un paio di settimane, sono davvero pochi, visto che possono rappresentare un obiettivo concreto di vita per un milione e mezzo di persone: studiare ed impegnarsi per arrivare a lavorare in un luogo di eccellenza come un teatro d'Opera e Balletto.
I tedeschi, bravissimi nei conti e nella pianificazione, si sono fatti anche questo calcolo. Di Teatri d'Opera con Orchestre, Cori e Corpi di Ballo ne hanno più di 50. Hanno evidentemente compreso che avere tanti centri di propulsione culturale e creativa sparsi nel territorio, nonostante i consistenti contributi pubblici, arricchisce di fatto quel territorio, con importanti ricadute positive sia a livello economico che culturale e sociale. Hanno evitato, cioè, di concentrare tutti i nuclei e motori culturali solo in due o tre metropoli principali della nazione, mantenendoli, invece, nella provincia normalmente esclusa dai grandi flussi di tendenza.
La Danza è una delle attività più formative e complete per la mente ed il corpo oltre ad essere "l'attività fisica che ha in assoluto migliori risultati per la salute, per la forma, per le endorfine prodotte e per i benefici straordinari per la prevenzione delle malattie cardiovascolari" (pubblicazione ufficiale della ricerca ventennale ufficializzata nel Convegno Mondiale di Cardiologia tenutosi a Parigi nel 2011 - fonte Corriere della Sera).
Le Fondazioni Lirico Sinfoniche ed i loro amministratori hanno il dovere storico di salvaguardare la storia culturale italiana: Musica, Opera, Balletto. A tal scopo, per legge dello Stato, sono sovvenzionate. È inammissibile considerare Musica ed Opera lirica arti da sovvenzionare ed il Balletto un costo da eliminare.
Non è così che dice la legge, che a tal riguardo è chiarissima e crea "un fondo da erogare in sovvenzioni a favore di manifestazioni liriche, concertistiche, corali e di balletto" (Legge 800/1967)
Ed è altrettanto chiara nell'art. 18 della suddetta legge dove si dichiara che "Può essere consentito l'impiego di intere compagnie di canto o di balletto di nazionalità straniera per un numero di rappresentazioni non superiori al 5 per cento di quelle previste nel programma annuale, salve particolari esigenze, di ordine eccezionale, riconosciute dal Ministero del turismo e dello spettacolo". Oggi, invece, le fondazioni, che hanno smantellato i propri corpi di ballo, acquistano gli spettacoli di balletto dall'estero avvalendosi di veri e propri "pacchetti" pronti per l'uso; in tal modo si utilizzano le risorse provenienti dal Fondo unico per lo spettacolo per finanziare, senza più alcuna ragione o logica di reciprocità, corpi di ballo russi, francesi, americani e di svariate altre nazionalità.
Se esistono 13 Fondazioni Lirico Sinfoniche con orchestre e cori in pianta organica, devono esserci altrettanti Corpi di Ballo. Perché siamo l'Italia ed il Balletto è un nostro patrimonio culturale, dal momento che, come tutti sanno, è un'arte nata nel nostro Paese, che abbiamo poi esportato in Francia (Caterina De'Medici), in Russia (Scuola di Ballo del Bolshoi fondata da Filippo Beccari nel 1773) e di lì diffusa in tutto il resto del mondo.
Questo maggioranza avrebbe già avuto la possibilità di sanare questo vulnus alla cultura italiana e al futuro dei nostri giovani attraverso il disegno di legge in materia di spettacolo, ma almeno qui in Senato ha fallito, consegnando alla Camera un testo che non migliora in alcun modo la situazione in cui versano i nostri corpi di ballo. Vorrà dire che toccherà a noi, quando nella prossima legislatura saremo maggioranza, dare una risposta concreta per la salvaguardia del futuro dei nostri giovani artisti.