top of page

Danza & Anatomia: l'En Dehors

L'extrarotazione dell'articolazione dell'anca (tecnicamente definito EN DEHORS) è la rotazione della testa del femore nella cavità dell'acetambolo. Tale rotazione cambia l'orientamento di tutto l'arto inferiore disponendo i piedi del danzatore su una linea retta alla distanza di 180 gradi.

L’ampiezza del movimento di rotazione esterna dell’anca è diverso da individuo ad individuo ed è strettamente legato ad innumerevoli fattori sia strutturali che funzionali: a)  Posizione del bacino:l’acetabolo, situato sulla faccia esterna del bacino all’unione di ileo  ischio e pube, è la cavità a forma di “coppa” all’interno della quale la testa del femore deve ruotare. Il suo orientamento nello spazio cambia, ovviamente, con i movimenti del bacino stesso: affinchè la testa del femore possa compiere agevolmente la rotazione esterna, il bacino deve essere mantenuto in posizione neutra ovvero né inclinato in avanti né indietro . b)  Angolo di antiversione del femore: la testa del femore ha la forma di una sfera ed è orientata in alto, in dentro ed in avanti rispetto al piano frontale. Ciò vuol dire che quando un soggetto è sdraiato in posizione supina, la testa del femore non  è parallela al pavimeto ma guarda leggermente verso il soffitto e forma, con la base d’appoggio, un angolo detto appunto angolo di antiversione del femore, che può variare tra i 10° ed i 30° . L’ampiezza di quest’angolo è inversamente proporzionale alla capacità di ruotare l’anca in fuori: sono definiti “naturalmente dotati” per lo studio della danza classica i soggetti che, avendo un angolo di antiversione di circa 10°, riescono a portare senza sforzo i piedi a 180° tra di loro. I soggetti che hanno un  angolo di antiversione più ampio (circa 30°), invece, non saranno in grado di portare i piedi in fuori orientandoli esattamente a 180° tra di loro senza mettere in atto movimenti compensatori a carico del ginocchio e del piede. L’uso costante di questo tipo di movimento forzato rappresenta una delle più importanti cause di patolgie da sovraccarico della colonna vertebrale e dell’arto inferiore associate allo studio della danza classica. Per questo motivo è di fondamentale importanza che gli Insegnanti di danza insegnino ai loro allievi, fin da piccoli, a lavorare nel rispetto del loro “en dehors fisiologico”: le dita dei piedi guardano nella direzione consentita dal movimento dell’anca ed il centro della rotula corrisponde costantemente al secondo dito del piede.

c) Attivazione dei muscoli rotatori profondi dell’anca:tradizionalmente, nella maggior parte delle  classi di danza, la rotazione esterna delle anche è associata alla contrazione dei muscoli glutei e, più specificamente, all’azione del muscolo grande gluteo, il più ampio ed il più superficiale dei tre muscoli glutei. Dal punto di vista funzionale, invece, per poter eseguire il movimento di rotazione esterna dell’anca in tutta l’ampiezza consentita dalle strutture  scheletriche descritte in precedenza, è necessario che i muscoli rotatori agiscano secondo una sequenza ben precisa. La fase iniziale della rotazione esterna dell’anca è data dalla contrazione dei muscoli pelvi-trocanterici, sei piccoli muscoli profondi che si trovano sotto ai glutei sulla faccia posteriore del bacino e che, con andamento quasi orizzontale, connettono lo scheletro della pelvi  al grande trocantere del femore .                   

L'en dehors è quindi una posizione ed un movimento innaturale per l'individuo pertanto bisogna lavorarci tenendo conto delle proprie possibilità muscolari e scheletriche.  

Ecco la linea di pensiero dell'autrice Gretchen Warren (danzatrice e insegnante, autrice pubblicazioni tecnica della danza classica) in merito all'en dehors:  "C'è una grande controversia nel mondo del balletto a riguardo. Delle ricerche hanno dimostrato che i fanciulli dall'età di otto a undici anni (gli anni raccomandati per cominciare uno studio serio della danza classica) hanno grandi probabilità di conquistarsi una rotazione eccellente e completa, aumentando e potenziando la rotazione naturali dei fianchi che già si possiede. La struttura dello scheletro di un bambino di quest'età è ancora facilmente malleabile, e ripetuti allenamenti mirati al miglioramento dell'en dehors sembra provocare una consequente deformità al femore, che consente un permanente aumento dell'apertura.  Per questa ragione tante accademie professionali, come quelle dell'Unione Sovietica, pretendono che i giovanissimi allievi forzino il loro en dehors naturale immediatamente a 180°. Questo è considerato di vitale importanza per il loro futuro sviluppo e crescita da ballerini, e molto probabilmente non è neanche rischioso come processo per questi giovani studenti dalla flessibilità naturale e dai requisiti fisici che sono stati accertati da precisi controlli fisici svolti prima di essere accettati in accademia. Ma comunque, questi giovani praticano quotidianamente esercizi sulla base della rotazione a 180° costantemente seguiti da insegnanti specializzati, e quindi che possono correggere qualunque imperfezione che possa portare a dei problemi. Spesso però, ci sono insegnanti non necessariamente accademici che devono far fronte a delle classi allargate con principianti che non possiedono queste basi, o che hanno corpi che sono idealmente meno flessibili, dove comunque viene richiesto un'apertura che però non viene da doti fisiche naturali. In questo tipo di situazioni, forzare la rotazione può essere, al contrario, fisicamente dannoso, specialmente per principianti sopra i 12 anni. Il mio personale pensiero è che ogni studente deve essere trattato individualmente. Gli studenti che dimostrano di avere una buona rotazione naturale, può esser chiesto loro di forzarla verso l'apertura massima che il loro fisico può raggiungere [...]. Studenti con meno flessibilità, invece, dovrebbero essere considerati nei loro limiti e e lavorare in base a questi ultimi. Ricordate comunque che generalmente è impossibile, oltre agli undici anni, aumentare la rotazione possibile dei fianchi. Ma comunque, la maggior parte dei danzatori possono imparare a valorizzare ciò che hanno di premettente in ciascuno di loro, potendo dunque camuffare una rotazione naturale che non raggiunge i parametri richiesti. Pochissime persone possiedono la capacità di raggiungere una perfetta rotazione. Gli studenti dovrebbero ricordare di cercare qualcosa che va oltre l'abilità fisica dell'en dehors. Il loro scopo deve essere anche quello di sviluppare una buona muscolatura al fine di controllare e mantenere il loro possibile naturale en dehors costantemente durante gli allenamenti."

Featured Posts
Recent Posts
Search By Tags
Archive
Follow Us
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
bottom of page