Rottura del menisco: sintomi, cause e cura
Sai che le lesioni meniscali costituiscono il 70% delle lesioni traumatiche del ginocchio? La maggioranza dei danzatori, con il tempo, sono soggetti alla lesione o alla rottura del menisco. Una situazione causata dagli sforzi e dal sovraccarico di lavoro che un professionista svolge durante la propria carriera o da incidenti e movimenti sbagliati durante lo studio quotidiano. Come avviene la rottura del menisco? In genere, la frattura di questa struttura fibrocartilaginea avviene in seguito a traumi indiretti causati da un asincronismo tra i movimenti di flesso-estensione del ginocchio e quelli di rotazione della tibia rispetto al femore. In particolare, si possono verificare rotture del menisco nelle seguenti condizioni: 1)nella rotazione del ginocchio esterna o interna; 2)nel passaggio dalla posizione accosciata a quella di estensione con piede fisso al suolo; 3)nel “calcio a vuoto”. Come ci si accorge di aver subito una lesione meniscale? La lesione del menisco si presenta in genere con questi sintomi: 1)dolore: è interno o esterno al ginocchio a seconda che il menisco coinvolto sia il mediale o il laterale; 2)gonfiore dovuto all’idrarto (versamento di liquidi all’interno della cavità articolare); 3)sensazione di instabilità e cedimento; 4)sensazione di avere un corpo estraneo nel ginocchio; 5)dolore nella posizione accovacciata; 6)blocco articolare che impedisce di estendere il ginocchio. È dovuto al fatto che i frammenti del menisco stesso si incastrano nelle strutture dell’articolazione e non ne permettono la normale meccanica. Se avverti sintomi simili a quelli appena descritti, è decisamente il caso di vedere subito un medico. Gli approcci per le lesioni meniscali Dobbiamo precisare che esistono diversi tipi di lesione del menisco. Le più frequenti sono: 1)longitudinale, che può evolvere in lesione a manico di secchio; 2)radiale, che può evolvere in lesione a becco di pappagallo; 3)orizzontale, che può evolvere in lesione a lembo. Ora, determinare la tipologia della lesione è fondamentale per decidere come affrontare il problema. La valutazione da parte dell’ortopedico avviene tramite una visita atta a esaminare la presenza di dolore e versamento, e la risposta del paziente in seguito a manovre specifiche del ginocchio; ci sono poi gli esami strumentali che possono prevedere RX, TC e RMN. L’ortopedico consiglierà l’approccio più idoneo in base al tipo di lesione, alla presenza o meno di danni a carico di altre strutture e di patologie preesistenti, all’età e allo stile di vita del paziente. Un approccio non chirurgico prevederà probabilmente crioterapia, fans e riposo. Se è necessario l’intervento chirurgico, questo viene eseguito in artroscopia. A seconda dei casi, si procede con la meniscectomia,cioè l’asportazione parziale o totale del menisco, o con la riparazione del menisco. Dopo l’intervento, si osserva un periodo di riposo e il paziente indossa un tutore che immobilizza il ginocchio in estensione. Si procede con una riabilitazione mirata al rinforzo del muscolare e al graduale recupero dell’estensione e dell’articolarità del ginocchio. Ricorda che in caso di rottura del menisco, il tempismo ed il riposo sono fondamentali per limitare i danni e ritornare alle normali attività il prima possibile.